Premio Pontremoli: i lucchesi premiati

Produttori, Ristoratori
Autunno

Si è tenuta al Museo delle Statue Stele del Castello del Piagnaro, dove ha sede la straordinaria collezione di misteriose state antropomorfe innalzate in Val di Magra oltre quattromila anni, la cerimonia di premiazione del Premio Potremoli 2018, organizzato da Cia Toscana Nord, in collaborazione con il Comune di Pontremoli, Slow Food Toscana, con il patrocinio della Strategia Nazionale Aree Interne della presidenza del Consiglio dei Ministri e la media partnership del quotidiano il Tirreno.

 

La mattinata è stata aperta da un convegno, moderato dal giornalista Luca Martinelli, sulla situazione dell’agricoltura nelle aree svantaggiate, come quelle montane o interne in generale.
Nella tavola rotonda si sono confrontati Cinzia Pagni, Marco Del Pistoia, Filippo Barbera e Francesca Campora.

 

Il Premio Pontremoli nasce tre anni fa, su iniziativa della Cia Toscana Nord, per valorizzare il lavoro dei giovani agricoltori che investono nelle zone svantaggiate. Ad essere premiati, infatti, sono imprenditori che operano in contesti di particolare svantaggio, o d’isolamento geografico e sociale. Aperto, quindi, ai giovani e alle aziende agricole gestite da un conduttore tra i 18 e i 40 anni, il Premio Pontremoli è diviso in sei sezioni: difesa della biodiversità; agricoltura sociale, agricoltura biologica; imprenditoria femminile; eccellenze agricole ed eccellenze agroalimentari. Tre, inoltre, i premi speciali: per il miglior componimento o ricerca sul tema, realizzato dagli studenti degli Istituti tecnici agrari della Toscana; per il miglior articolo giornalistico, libro, foto o video prodotti anche al di fuori della Toscana e, infine, uno dedicato a un’azienda con sede in uno dei Comuni della Toscana classificato come ‘Aree interne’.

 

Tra i premiati, nella categoria difesa della biodiversità, Federico Martinelli dell' Azienda Agricola Nico, di Federico Martinelli (classe 1982), di Gello di Sopra (Camaiore).
L’azienda dal 2003 coltiva i propri terreni in metodo biologico, cambiando così drasticamente rispetto al metodo convenzionale, portato avanti dal nonno e cercando di mantenere inalterata la grande diversità di tipologia di produzione. Ecco come 4 ettari vengono coltivati come fossero un grande orto familiare, in cui la verdura si alterna a filari di alberi da frutto, facendo sì che nei campi sia presente la più grande varietà di specie, garantendo così una produzione il più ampia possibile e, soprattutto, una grande diversità di specie erbacee. Nel 2010 l’azienda è passata al metodo biodinamico e, dal 2016, è certificata dal Demeter. Oggi è tra i promotori della rete di imprese ‘Lucca BioDinamica’ e custode dei due presidi Slow Food: il pomodoro canestrino di Lucca e il fagiolo rosso di Lucca e l' Azienda agricola Ivan Tiengo di Ivan Tiengo (classe 1978) di Giuncugnano (Lucca), premio speciale aree interne.
Nato a Trento è arrivato in Garfagnana, tornando sui assi della famiglia di origine della moglie che è originaria della Valle di Soraggio. Appassionato di agricoltura e di montagna, qui ha deciso di riattivare le proprietà della famiglia di lei. Produce miele (di acacia, castagno e millefiori), farina di castagne, fagiolo Giallorino della Garfagnana, patate, grano da varietà tradizionali e lamponi (circa 300 piante).