Il tartufo bianco della Toscana (Tuber magnatum pico) è una varietà di Tuber magnatum che si può trovare in alcune parti dell'Appennino settentrionale (parte orientale) e in una zona centrale abbastanza vasta che si estende dalla provincia di Pisa fino a toccare i confini del Lazio. Presenta uno strato esterno liscio, di colore giallo chiaro o verdino, e una polpa dal marrone al nocciola più o meno tenue, talvolta sfumata di rosso vivo, con venature chiare, fini e numerose. Ha dimensioni variabili, da quelle di un seme di mais a quelle di una grossa arancia, al massimo. Emana un profumo forte e gradevole, simile a quello del formaggio fermentato.
Il tartufo bianco si consuma fresco perchè non è adatto alla cottura, che gli fa perdere gran parte delle qualità organolettiche.
Il periodo della raccolta sono i mesi a cavallo tra il 10 settembre ed il 31 dicembre. L'operazione di raccolta è effettuata con l'aiuto di cani appositamente addestrati e di un particolare strumento, il vanghetto, costituito da un corto e robusto manico di legno alla cui estremità è fissata una piccola vanga di forma variabile. La conservazione dei tartufi viene effettuata in frigorifero, in recipienti chiusi.