L’oliva quercetana (Querceta è una frazione del comune di Seravezza) è molto simile alla taggiasca ligure. Di misura piccola è perfetta per produrre un tipo di olio profumato ma non aggressivo, ottimo per un condimento a crudo, su insalate o zuppe.
Gli ulivi che producono questo tipo di frutti sono molto resistenti al freddo e al salmastro, quasi selvatici, necessitano solo di una potatura “policonica” che permette loro di respirare grazie al tipico cavo centrale circondato dai rami. Per ottenere un buon raccolto e soprattutto un ottimo sapore, c’è una regola condivisa detta delle “cinque S”:
Sole: questa zona della Versilia è famosa per il suo sole splendente e i suoi ampi ambienti ventilati.
Solo: questi alberi non devono essere sovrastati da altre piante in nessun modo, sono solitari e la vicinanza con altre piante non gioverebbe allo sviluppo.
Sassi: la zona che poggia su un sottosuolo sassoso garantisce il fluire dell’acqua. Le radici delle piante hanno bisogno di rimanere asciutte e le pietre permettono al terreno di prosciugarsi. In questa località la via Olmi segna il confine della zona su cui piantare l’olivo quercetano poiché già attraversandola non si riesce a trovare il terreno adatto. Questo perché è una regione alluvionale su cui passava il fiume Versilia, deviato intorno al 1500.
Scure: questi alberi amano essere potati e tendono a rinascere ancor più rigogliosi soprattutto se tagliati al calcio.
Stabbio: il solo e unico concime utilizzato per nutrirli.