Sant’Antonio Abate, protettore degli Animali

Inverno

“Sant’Antonio dalla barba bianca, se non nevica poco ci manca.”

L’inverno tarda ad arrivare, ma nel giorno di Sabato 17, dedicato a Sant’Antonio Abate, stando al roverbio, avremo finalmente un probabile inizio della tanto sospirata stagione invernale.
In questo giorno si celebra da secoli la festa di questo santo in molti paesi d’Italia. Tutti si incontrano in piazza con i loro animali e, dopo la funzione religiosa, questi ricevono la benedizione in un clima festoso e mistico, attorno a grandi falò.

Sant’Antonio Abate è il protettore degli animali, domestici e da stalla, raffigurato nelle iconografie accanto al suo maialino e con il fuoco vicino al suo bastone a forma di Tau.
Il motivo di questo suo patronato nasce assai dopo la sua morte: le sue reliquie furono portate in Francia nell’XI secolo a Motte-Saint-Didier, dove fu costruita una chiesa in suo onore. Arrivavano qui folle di malati e per ospitarli tutti fu costruito un ospedale e istituita una Confraternita di religiosi, l’antico Ordine ospedaliero degli ‘Antoniani’. Il Papa accordò loro il privilegio di allevare maiali per ricavarne grasso e unguenti per guarire i malati dall’ergotismo (il fuoco di sant’Antonio), per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade con la loro campanella e nessuno li toccava.

La tradizione popolare ha inventato per Sant’Antonio una leggenda che giustifica ancora più chiaramente la sua vicinanza agli animali, sopratutto ai maiali, e la sua frequente rappresentazione vicino ad un fuoco. Si narra infatti che tanti secoli fa sant’Antonio viveva eremita nel deserto della Tebaide insieme con un maialino che lo seguiva dappertutto: là, ogni giorno vinceva con i più svariati trucchi, le tentazioni del diavolo. Allora non esisteva il fuoco sulla Terra e gli uomini soffrivano un gran freddo. Dopo aver discusso a lungo i governatori della Terra lo pregarono di procurare il fuoco. Il vecchio santo, impietosito, si recò col suo fedele maialino all’inferno, dove le fiamme ardevano giorno e notte. Quando i diavoli videro che si trattava del loro peggior ne­mico gli impedirono di entrare. Ma il maialino si era in­trufolato rapidamente oltre il portone e scorrazzava facendo danni dappertutto. Dopo aver tentato inutilmente di catturarla, i diavoli si recarono da sant’Antonio pregandolo di scendere all’inferno per riprenderselo e l’eremita, che non aspettava altro, parti immediatamente con il suo inse­parabile bastone.
Risalitendo in com­pagnia del maialino fece prendere fuoco al bastone sicché, giunto sulla terra, poté accendere una grande catasta di legna offrendo così il primo e so­spirato fuoco all’umanità.”

In Provincia di Lucca la festa viene celebrata in diverse località. Tutti sono invitati a partecipare, meglio se con il proprio amico a quattro zampe.

Domenica 18 Gennaio a Barga, San Pietro in Campo
Domenica 18 Gennaio a Pietrasanta, Pieve San Giovanni e Santa Felicita
Domenica 18 Gennaio nel centro storico di Lucca in piazzale Arrigoni con la partecipazione del Vescovo.